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Area industriale: dalle belle speranze al degrado

L’hanno chiamata zona industriale colorandola con tutti i toni della speranza occupazionale. L’hanno chiamata imprenditoria ed azienda tratteggiando le linee di nuove e concrete possibilità ed opportunità. Poi, l’hanno battezzata sviluppo, quando la superficie di oltre 100 ettari, tra via Ingegno e via Sarno – Striano ha visto svilupparsi unicamente discariche e degrado. E’ nelle immediate vicinanze dello svincolo autostradale Caserta Nord- Salerno, un’area di snodo che spunta sulla statale367 Nolano- Sarnese e rappresenta l’asse di collegamento comprensoriale tra i Paesi Vesuviani e l’ Agro Sarnese Nocerino. E’ l’area Pip, dei piani di insediamento produttivo, la cui realizzazione è stata affidata ad Agro Invest spa a seguito della stipula della Convenzione con il Comune di Sarno, sottoscritta il 24 ottobre 2002. Attualmente le imprese assegnatarie risultano essere 67, a seguito dell’attuazione di 3 bandi; risultano assegnati circa 500.000 metri quadrati di terreni costituenti lotti industriali. Numeri che su carta sembrano essere il vero volano di sviluppo della città dei Sarrasti, un progetto ambizioso per le aziende dell’agro, il fiore all’occhiello dell’agro alimentare della Vale del Sareno. All’atto pratico, però, numeri e belle speranze si traducono nel deserto delle aziende, il cimitero dell’isola ecologica, l’oasi felice per i furti di rame e di tombini, la destinazione finale di rifiuti di cantieri edili e di pneumatici che a cadenza quasi regolare vengono dati alle fiamme. Un’area di degrado che ad ogni angolo lascia spazio ad una discarica abusiva. Qualsiasi tipo di rifiuto: dai sacchetti agli ingombranti, dai grossi sacchi di materiale delle fabbriche tessili a decine di cassette cariche di bottiglie di vetro. Non si contano i punti in cui quasi quotidianamente viene scaricato materiale di risulta di cantieri. Ed ancora zone di scarico di pneumatici, pezzi di auto e di motocicli probabilmente rubati. Cumuli di spazzatura che fanno da cornice ad alcune aziende già operanti. Fusti ed erbacce divenuti habitat di insetti e serpenti insieme a mucchi di sterpaglie dati alle fiamme. Quello che si disegna, dopo anni di attese ed aspettative per una opportunità di fare impresa in zona, è un mosaico di pezzi mancanti. Mancano le opere di urbanizzazione ed i principali sevizi. La zona è disseminata di blocchi in cemento che impediscono l’accesso a diversi lotti. Tutta la porzione di territorio, di fronte all’ospedale “Martiri del Villa Malta” è quasi interamente al buio, addirittura alcuni pali dell’illuminazione stradale sono instabili. Mancano i chiusini. L’area è continuamente preda di vandali e ladri che nottetempo agiscono indisturbati. Portai via più volte le coperture dei tombini. Una zona che è ormai diventata terra di nessuno nonostante i continui solleciti ad intervenire.