«Sin da ora, il Consorzio non si riterrà responsabile per eventuali richieste di risarcimento danni avanzate dai proprietari dei fondi». È il commissario straordinario, Antonio Setaro, a parlare tirando fuori dalle responsabilità l’ente che sovraintende alla sicurezza idrogeologica del territorio investendo del problema il Prefetto. Le acque che hanno inondato via Beveraturo e Contrada Faricella si sono in parte ritirate, ma le previsioni meteo fanno ancora temere per le quaranta famiglie residenti ed i campi coltivati già distrutti. Ingenti i danni.
Da una prima stima delle colture sommerse dalla piena si parla di oltre 60mila euro tra danneggiamenti ai campi, alle serre ed ai mezzi agricoli. Il Consorzio si dice estraneo da oneri e potenziali risarcimenti, chiamando in causa la Regione Campania ed il Genio Civile. La mancata manutenzione delle erbe fluviali che bloccano gli sbocchi degli affluenti del Sarno, è stata confermata quale causa della tracimazione degli affluenti del fiume Sarno: Rio San Marino, Rio Palazzo. Le acque dei tre corsi, anziché defluire verso valle, sono risalite invadendo le aree abitative. Nella giornata di ieri le due zone sommerse non sono state oggetto di alcun provvedimento risolutivo. Lo ha sottolineato anche il commissario Setaro che, allargando le braccia davanti agli allagamenti ed alle piantagioni finite sott’acqua, ha tuonato contro i vertici di palazzo Santa Lucia ed il Genio Civile che avrebbe la pertinenza sugli interventi, bloccati però da un problema di distribuzione dei fondi. Setaro ha inviato una nota anche alla Prefettura di Salerno spiegando l’urgenza di una azione nelle zone inondate. «Ad oggi – si legge – nulla è stato definito circa le azioni da intraprendere per la risoluzione della problematica relativa ad un intervento urgente per il taglio delle erbe acquatiche. La situazione sta compromettendo irrimediabilmente il raccolto di una vasta area agricola. Lo stato in cui versano i corsi d’acqua non consente ai controfossi, il drenaggio delle portate di piena e non assicura il libero deflusso delle acque in occasione di eventi meteorici poco più che normali con grave pericolo per la pubblica e privata incolumità. L’assenza di iniziative concrete da parte degli organi regionali competenti potrebbe rappresentare anche un grave problema di ordine pubblico».
Ad intervenire sugli allagamenti anche il presidente dell’ordine dei geologi della Campania, Francesco Peduto, che denuncia la mancata attuazione del Grande progetto del Fiume Sarno, lanciando forti accuse. «Non vorrei che a soffiare sul fuoco di timori e preoccupazioni ed a dare cattivi consigli agli amministratori locali, sia solo qualche tecnico in cerca di incarichi e consulenze». Peduto è stato lapidario ed ha attaccato tutti a fronte di 200 milioni di fondi garantiti dall’Ue che il piano di lavoro per il Sarno rischia di perdere. «È sempre più probabile che il più moderno ed ingegnoso progetto di sistemazione idraulica e di riduzione del rischio idrogeologico nell’ampio bacino del fiume Sarno svanisca nel nulla insieme agli oltre 200 milioni di finanziamento. Il tutto mentre esondano gli affluenti, si allagano i paesi con ben 44mila abitanti rischiando di continuare ad avere alluvioni come succede da decenni, con il carico di danni ed a volte di vittime. Non realizzare questo progetto significa sprecare un’occasione unica».